La miglior luce per crescere i Microgreens
La coltivazione indoor dei microgreens sta riscuotendo notevoli consensi sia per la praticità di avere sempre a portata di mano ingredienti freschi e molto nutrienti dal punto di vista organolettico, ma anche per venire incontro alle esigenze di varie figure professionali e domestiche che si rinnovano continuamente strizzando l'occhio al futuro. Una coltivazione del genere, però, necessita di accorgimenti precisi e strumenti adeguati come, ad esempio, una luce sufficientemente intensa, uniforme e posizionata nel modo corretto. Per questo motivo le lampade e la luce per microgreens rivestono un ruolo fondamentale per farli crescere correttamente ottenendo un risultato finale in linea con i propri obbiettivi.
Ma vediamo meglio a cosa facciamo riferimento quando parliamo di microgreens e, soprattutto, qual è la migliore luce di cui essi possano beneficiare.
LUCE E LAMPADE PER MICROGREENS
Nuove coltivazioni per un'alimentazione sempre più all'avanguardia
Dopo essere diventati prima un semplice esperimento e poi un vero e proprio cibo salutista consumato sia in casa che nei migliori ristoranti del mondo, da qualche anno i microgreens (letteralmente micro-ortaggi, cioè piante giovani e tenere di ortaggi di vario tipo) sono arrivati anche in Italia ed hanno incuriosito tutti coloro che, pur non essendo degli esperti coltivatori, desiderano avere sempre a portata di mano piante fresche, ricche di minerali e vitamine che, oltre ad essere utili dal punto di vista culinario, sono un vero toccasana dal punto di vista nutrizionale.
Una caratteristica in particolare contraddistingue i microgreens da altri tipi di verdure fresche coltivate in autonomia: essi, infatti, danno il massimo in termini gustativi e nutrizionali quando vengono raccolti tra i dieci e i venti giorni dalla semina, cioè quando sviluppano le prime foglioline - che non possiamo definire germogli -, quelle più ricche di antiossidanti, vitamine e minerali anche rispetto ai comuni ortaggi.
Detto ciò, è facile intuire che, anziché acquistarli all'interno di negozi specializzati, coltivare i microgreens - che possono essere di spinaci, lattuga, cavoli, rucola, cetriolo, erbe aromatiche, finocchio, scarola e molti altri - all'interno della propria casa diventa una scelta orientata al risparmio, alla salute, ma soprattutto ad un tipo di alimentazione sempre più proiettata verso il futuro grazie alla varietà di prodotti, sapori e forme che i microgreens sono in grado di garantire.
Per coltivare questi micro-ortaggi all'interno di un contesto urbano bisogna adottare alcuni semplici procedimenti munendosi degli accessori più indicati per questo tipo di coltivazione. La soluzione ideale sarebbe quella di far crescere i microgreens all'interno di vertical farm o di growbox (armadi per la coltivazione indoor), ma è possibile utilizzare anche vaschette o vassoi in plastica che non dovrebbero superare i 5 cm di altezza per consentire alle radici di trovare facilmente l'acqua. Una volta distribuiti uniformemente all'interno dei loro contenitori, i semi dei microgreens verranno coperti con una pellicola e lasciati al buio per due o tre giorni in modo che abbia inizio la germinazione. Terminata questa prima fase, ne segue un'altra altrettanto importante, e cioè quella della crescita, che dovrà avvenire sotto una luce costante dalla temperatura compresa tra i 26° e i 28° gradi per almeno dodici ore al giorno.
MEGLIO LAMPADE LED O LAMPADE HPS?
Nel momento in cui decidiamo di avviare una coltivazione di microgreens indoor, mettiamo subito in conto che l'illuminazione è fondamentale per la loro crescita, e non ci riferiamo a quella offerta da una semplice lampadina o dal sole mattutino.
Chiunque voglia intraprendere questo percorso di coltivazione deve dotarsi di un vero e proprio sistema di illuminazione appositamente progettato per questo scopo e, nella quasi totalità dei casi, la luce utilizzata proviene da lampade LED di ultima generazione che riescono ad emettere una luminosità molto simile a quella del sole e dotata dello spettro cromatico necessario per la crescita delle piante che comprende sia i raggi infrarossi che quelli ultravioletti.
Purtroppo ancora oggi sono molti coloro che si affidano alla luce delle vecchie lampade HPS per coltivare i microgreens ottenendo risultati decisamente deludenti. Questo avviene perché esse diffondono il calore nella parte immediatamente loro sottostante e, quindi, non in maniera uniforme: in questo modo la parte direttamente illuminata avrà una temperatura, mentre l'ambiente circostante ne avrà un'altra e, in ogni caso, si tratta sempre di una condizione termica non adeguata visto che il calore prodotto dalle lampade HPS raggiunge al massimo i 29°.
La miglior luce per i microgreens, invece, ha una temperatura che rientra nel range di 26°-32°, meglio ancora se si mantiene costante a 27°, altrimenti tutto il processo di crescita può essere irrimediabilmente compromesso. A differenza di quelle HPS, le lampade a LED producono meno calore perché restano fredde, mantenendo una temperatura ambientale costante, oltre ad essere molto più efficienti dal punto di vista della luminosità. Inoltre, le lampade a LED per i microgreens velocizzano il ciclo di crescita incrementando la produzione (si pensi a quella a livello industriale) e aumentano, prolungandolo, il gusto delle piante che risultano immediatamente più sane e più belle.
COME USARE AL MEGLIO LE LAMPADE LED
Nel momento in cui dobbiamo posizionare le lampade a LED sopra i nostri microgreens, teniamo in considerazione che, per beneficiarne al meglio, è bene se tra la cima della pianta e la lampada ci siano almeno 35 cm di distanza in modo da tener sempre sotto controllo la crescita evitando che la pianta si avvicini troppo alla sua fonte di luce, anche se è bene ricordare che una delle particolarità delle lampade LED è proprio quella di rimanere fredde quando sono accese.
Anche se le lampade a LED producono minor calore rispetto a quelle HPS, è bene avere un occhio di riguardo per l'aria che circola nell'ambiente di coltivazione dei microgreens in modo che il rapporto tra ossigeno e biossido di carbonio sia sempre quello ideale per la crescita delle piante. Per questo motivo, in presenza di lampade a LED, sarebbe meglio dotarsi di un estrattore d'aria in grado di mantenere l'ambiente quanto più naturale possibile.
Il tempo in cui le lampade a LED dovranno rimanere accese dipende dalla tipologia di piante che si vorrà coltivare, in ogni caso si va da un minimo di 12 ore ad un massimo di 20 ore in fase di fioritura.
In condizioni climatiche particolarmente fredde, visto che le lampade LED non emanano calore e per mantenere la giusta temperatura all'interno della coltivazione dei microgreens, è possibile munirsi di un condizionatore in grado di riconoscere gli sbalzi termici e di attivarsi autonomamente per mantenere il
clima ideale, mentre un'alternativa più economica potrebbe essere rappresentata da una o più stufette elettriche dotate di ventole regolabili.
Inoltre, a differenza di altre lampade, quelle LED hanno una maggiore durata nel tempo sia nel caso di un sistema domestico che industriale: in quest'ultimo caso i vari LED vengono uniti in modo da formare un'unica struttura luminosa solitamente costituita da tubi di vetro che li contengono.