Qual è la differenza tra i semi biologici e quelli trattati?
Siamo in molti a chiederci se esiste una differenza reale tra i semi biologici e quelli trattati.
Le differenze esistono e, oltre a essere variegate, sono oggettivamente comprensibili. Scegliere un seme piuttosto che un altro equivale a decidere se stare dalla parte della natura e dell'ambiente o meno. Considerando che l'uso dei semi può rivolgersi non soltanto alle nuove coltivazioni ma anche all'uso dell'alimentazione umana, avere le idee chiare sulle caratteristiche essenziali e delle differenze sostanziali tra la tipologia di semi biologica e quella trattata, può sicuramente fare la differenza nella propria scelta.
In questo articolo parleremo delle particolarità degli uni e degli altri, rispondendo ai vari interrogativi che possiamo porci in merito.
L'impatto ambientale dei semi biologici e di quelli trattati
La domanda è: che impatto ambientale hanno le produzione dei semi biologici e di quelli trattati?
Per rispondere a tale quesito leggiamo questo paragrafo.
Oggi assistiamo a un uso fin troppo disinvolto della chimica nella natura senza andare a fondo nel comprendere se i trattamenti a cui vengono sottoposte le piante siano soltanto superficiali, come il caso del verde rame sulle foglie che ha l'effetto fungicida.
Le cure a cui vengono sottoposti gli organismi vegetali molto spesso sono sistemiche, in grado cioè di penetrare all'interno dei loro tessuti condizionandolo e addirittura modificandone lo sviluppo futuro.
Detto questo è facile comprendere come qualsiasi intervento di agenti artificiali può interessare direttamente il seme al suo interno.
Ritornando al trattamento esterno per disinfettare il seme o disinfestarlo da batteri, muffe o funghi, è da considerare che qualsiasi sostanza chimica è in grado di penetrare liberamente dalla pianta al terreno, anche se in modeste quantità.
Molto spesso, in maniera del tutto superficiale, si assiste all'uso di tali prodotti artefatti, credendo che non possano causare danni di nessun tipo né alle piante, né all'ambiente e, di conseguenza, nemmeno ai semi.
Ma non è così. Si tratta di elementi artificiali spesso dannosi per il suolo anche perché i comuni "fungicidi", utili per combattere le più comuni malattie delle piante e dei vegetali, contengono ingredienti nocivi anche per i microrganismi presenti nella terra, utilissimi per garantire e mantenere fertili i campi e indispensabili per la salute della pianta stessa.
L'impatto ambientale della produzione dei semi trattati quindi è negativo perché va ad alterare il normale equilibrio della natura.
La metodologia di coltivazione dei semi influisce notevolmente al pari della conoscere la loro provenienza.
Il seme biologico attualmente presente nel mercato è quello più sicuro e sottoposto a seri e scrupolosi controlli per la tutela della salute dell'uomo e per la salvaguardia della natura. Si tratta di un'affermazione molto decisa che ha a suo favore molte spiegazioni. Prima di tutto occorre tenere presente la peculiarità fondamentale dei semi biologici: la loro produzione avviene tramite lo sviluppo spontaneo della pianta, con l'impollinazione naturale a opera delle api.
I semi biologici nascono quindi assolutamente privi da sostanze chimiche e non prevedono nella maniera più assoluta la presenza di organismi geneticamente modificati, i tanto temuti OGM.
I semi biologici nascono all'insegna di tecniche di coltivazioni a zero impatto ambientale e altamente eco sostenibili. L'intera loro produzione viene portata avanti senza impiegare pesticidi chimici o fertilizzanti artificiali. Si tratta di una peculiarità importante perché non sono rilasciate sostanze in grado di inquinare l'aria o il terreno.
La conseguenza immediata e altamente apprezzabile dei semi biologici è la garanzia di essere completamente naturali e salutari, pronti per un consumo di alta qualità, rispettoso dell'ambiente e del benessere umano.
La peculiarità dei semi biologici e la loro produzione
La seconda domanda è: che caratteristiche hanno i semi biologici e quelli trattati?
La difesa della pianta che dovrà produrre i semi biologici avviene in maniera del tutto naturale. Gli organismi vegetali ricevono in ogni caso una degna protezione dall'attacco di insetti tramite l'uso di concimi biologici e di fungicidi a base naturale. La garanzia di ottenere semi bio sani e forti si ha proprio evitando l'uso di veleni e pesticidi, favorendo, invece prodotti biodegradabili e ottimi per la salute generale: della pianta, del futuro seme e del consumatore finale, nonché dell'ambiente.
Per garantire una buona e costante disponibilità di semi biologici, le semenze sono sottoposte a un'attenta selezione della loro varietà, regolamentata da leggi e norme internazionali. In Italia e in Europa lo sviluppo corretto del settore bio è sostenuto da una proficua collaborazione delle associazioni europee e dall'Istituto di "Ricerca per l’agricoltura biologica (FiBL)". Si tratta di un ottimo lavoro perché tende a migliorare geneticamente il biologico, seguendo le direttive europee nel campo dell'agricoltura, applicando in maniera puntuale le normative internazionali.
Secondo queste norme sono quattro le caratteristiche che un seme veramente bio deve avere: "fertilità", "capacità di autoriprodursi", "rispetto genetico", rispetto delle "barriere" naturali.
In sintesi, i semi biologici, quando sono seminati, devono dare origine a piante dello stesso tipo, auto riproducendosi senza bisogno di agenti esterni o sostanze chimiche, nel rispetto del loro genoma e del loro naturale sviluppo.
Come distinguere i semi biologici da quelli trattati?
Si tratta di una domanda indispensabile in quanto non è possibile distinguere le due tipologie di semi a occhio nudo e nemmeno al microscopio anche perché, esternamente appaiono identiche.
In effetti è possibile distinguerli tramite la loro carta d'identità.
In Italia esiste una normativa che si occupa di garantire la provenienza dei semi, certificando quelli biologici. Non è difficile individuare i semi biologici e quelli trattati. Come per ogni tipologia di prodotto è necessario leggere sempre l'etichetta sulla confezione. Nel caso dei semi biologici è presente la certificazione data dal marchio di provenienza "Agricoltura Biologica".
Nella confezione dei semi trattati, allo stesso modo, sono indicate l'origine e le modalità di produzione.
Segni particolari: semi biologici!
Il seme biologico arriva da aziende che utilizzano prevalentemente coltivazioni naturali, senza usare pesticidi o prodotti nocivi per l'ambiente.
Chi utilizza il seme biologico si comporta eticamente nei confronti della natura, scegliendo da quale parte stare dal punto di vista ambientale.
Qualcuno potrebbe chiedersi se esiste anche una differenza di prezzo tra i semi biologici e quelli trattati. Sì, c'è un minino prezzo diverso tra le due tipologie di semenze, leggermente più alto di pochi centesimi per i semi bio, veramente impercettibile per chi ha a cuore il proprio benessere e quello della natura.
I semi e il loro consumo alimentare
Un aspetto da tenere fortemente presente è l'uso dei semi nell'alimentazione dell'uomo che oggi non è soltanto una moda ma una scelta di vita rivolta verso la ricerca del benessere a trecentosessanta gradi.
Ripensando a una canzone di diversi decenni fa, in cui una frase ripeteva "per fare un albero ci vuole il seme... ", che amano cantare ancora oggi i nostri genitori, viene semplice spiegare il legame stretto tra l'albero e il seme e, di conseguenza, tra gli ortaggi, la frutta, o il riso che portiamo in tavola e che consumiamo quotidianamente.
Prima di mangiare qualsiasi prodotto della terra sarebbe bene chiedersi il tipo di percorso che ha fatto prima di arrivare nel nostro piatto, assumendosi anche la responsabilità delle scelte, sia da un punto di vista ambientale che di benessere personale.
Saper individuare il forte legame tra il seme e il pomodoro o le lenticchie del nostro piatto è il primo vero passaggio nel prendere consapevolezza di quanto sia importante conoscere la differenza tra i semi biologici e i semi trattati.
Pensare a come quel seme che è arrivato nel nostro piatto è nato nel pieno rispetto dell'ambiente, è un motivo di orgoglio totale.
La scelta finale spetta sempre al consumatore, ben consapevole di quello che desidera per il suo benessere e per quello dell'ambiente.